Da sabato 7 Settembre a Giovedì 3 Ottobre 2024, è stata esposta la mostra bi-personale dal titolo Talèe degli artisti Alessandro Giampaoli e Lorenzo Scarpellini, rappresentati dalla Galleria Zamagni Arte, alla Fondazione Vittorio Leonesio, Puegnago del Garda (Brescia).
La talèa è la parte di una pianta capace di emettere radici, utilizzata per rigenerare un nuovo essere vegetale: una forma di moltiplicazione vegetativa, che permette di conservare le caratteristiche della pianta da cui deriva.
Alessandro Giampaoli e Lorenzo Scarpellini, sono due artisti appartenenti a due generazioni diverse ma accomunati da una indagine visuale poetica e carica di simbolismo e immaginario. Basti osservare le superfici dipinte di Giampaoli, o i corpi plasmati di Scarpellini: in una metamorfosi continua, i paesaggi onirici e carichi di echi simbolisti del primo e le sculture di origine mitologica del secondo germogliano forme e contaminano iconografie, evocando una pittura e una scultura capaci di suggerire, al visitatore, suggestioni mutevoli e forme in continua germinazione, come fossero, appunto, talèe custodite preziosamente in un vaso di vetro esposto alla luce ed all’acqua dell’arte.
Giampaoli dichiara: “un dipinto è una soglia è la rappresentazione di un paesaggio interiore in cui ci si può addentrare e scoprire nuove possibilità…uno spazio protetto, impenetrabile, incorruttibile, intimo, in cui ritrovare senso e connessione, dove tutto è concepito come unità esistenziale indistinta”. Da qui la sua scelta di distillare e far germinare, attraverso il pennello, l’olio, la tela, una nuova “mitologia naturale”, come egli stesso la definisce, una cosmologia ibrida e mutevole “in cui umano, vegetale e animale si mescolano e i codici di appartenenza vengono annullati. La pittura diventa una sorta di preghiera simbolica e segnica per evocare quelle forze misteriose che regolano l’Universo e riscattare le disarmonie del presente”.
Sono i personaggi mitico-simbolici che la sapienza scultorea di Lorenzo Scarpellini, artista appartenente alle giovani generazioni eppure già riconosciuto a livello nazionale, continua a generare: egli stesso chiama questi abitanti di un universo intimo eppure parlante all’immaginario di ciascuno di noi Noduli germoglianti, Chimere ed Oide, numerandoli in numeri romani progressivi come se fossero abitanti generati da un principio instancabile e metamorfico. La spiccata sensibilità verso l’ambiente porta Scarpellini a selezionare in tal senso materiali non convenzionali e a utilizzare metodi e tecniche non inquinanti: elementi poveri e di recupero come ferro, carta, carbone, calce, legni, ossidi e terre, plasmati ed elaborati nella maniera più sostenibile possibile, tentando di produrre il minimo scarto.