Lorenzo Cecilioni

Artista pesarese, vive e opera tra le colline della propria terra.

I suoi esordi artistici trovano subito un discreto riscontro nel mondo del design per la raffinata selezione dei materiali e il sapiente buongusto delle composizioni.

Quando incontra per la prima volta l’arte, Lorenzo, incuriosito dall’idea di una creazione di tipo plastico-emozionale, si interessa immediatamente a disvelare i segreti della duttilità e della plasmabilità della materia. Con maestria, con perizia e sapienza, con voracità e pazienza. Realizza installazioni, assemblaggi e quadri-sculture con un peculiare e moderno stile personale.

Dallo zio Franco Bucci, figura di rilievo nel mondo della ceramica internazionale, viene orientato verso una produzione non ordinaria dell’oggetto artistico e una ricerca costante e ostinata verso la pulizia delle forme e l’eleganza delle cromie così come dei segni materici.

L’unicità dell’opera, per non cadere nel tranello della serialità e della banalizzazione, si traduce per l’artista soprattutto nella sperimentazione. E, in effetti, egli opera di “solve et coagula”. Il suo laboratorio è quasi un antro alchemico in cui l’opera artistica riceve connotati tattili attraverso la selezione sapiente di diversi materiali primitivi, “poveri” e talora insoliti, trasformati e cangiati in una costante trasmutazione. Niente è ripetibile.

Il gesto e la materia diventano i protagonisti di un agire, a volte ludico, in cui gli elementi grezzi sono tagliati, ritorti, piegati, levigati o condotti addirittura alla ruggine. Con lucida sfrontatezza e delicata diligenza. La materia, in tal modo, si svela, si rivela, si fa sentire, perde o acquista leggerezza, cede o acquisisce spazi, piani e dimensioni. Come quella del tempo, quello che intercorre tra atto e rivelazione dell’effetto. Perché l’arte di Cecilioni è spesso attesa e manifestazione, palesamento di un atto creativo dalla connotazione quasi chimica.

Ed ecco che la realizzazione dell’opera avviene per reazione delle sostanze usate, come la combustione del legno o l’ossidazione del ferro attraverso l’uso del sale. Quest’ultimo, essenza principale della vita e fonte inesauribile d’ispirazione per l’artista, è steso a larghe campiture sulle quali prendono intenzionalmente posto altri elementi, come il legno combusto, il piombo, il ferro, il marmo e la terracotta.

Il sale offre anche suggestioni di mondi lontani, come il deserto ramato della Namibia e le bianche lande artiche del Nord, e di ricami preziosi, componendosi in singolari pizzi.

L’idea creatrice, sotto il fecondo governo dell’istinto e dell’ispirazione, man mano prende forma e fascino, visivamente diventa sostanza dinamica e si fa esperienza. Trova, insomma, compiutezza.  Niente viene collocato per caso. L’artista consapevolmente cerca “dalla materia accordi pittorici”.

Essa, trasformandosi, affiora e avvince.

Forte di un notevole consenso critico, espone le proprie opere in gallerie d’arte pubbliche e private in città come Padova, Bologna, Firenze, Parma, Torino, Forlì, Pesaro, Repubblica di San Marino, Rimini e Genova.

Ottobre – Novembre 2023 – Galleria Zamagni “Materiae. Per ragione della materia” a cura di Massimo Mattioli. In mostra le opere di Lorenzo Cecilioni e Angelo Brugnera.

Le opere

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Senza Titolo
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Passaggi Armonici
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Forme primitive
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Gesti
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