Stefano Ronci (1972, Rimini – RN)
Nel 1999 si laurea con lode in Architettura a Firenze. Risale a questi anni l’ incontro col suo primo gallerista Walter Bellini, direttore della storica galleria d’arte contemporanea di Firenze “Ken’s art gallery”.
Intraprende contemporaneamente lo studio della filosofia presso l’ateneo fiorentino nell’indirizzo di estetica, consegue inoltre la specializzazione biennale post laurea all’ Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 2000 affianca all’ attività artistica ed espositiva quella di insegnamento nell’ indirizzo artistico. Nel 2006 viene invitato a partecipare alla collettiva curata da Vanja Strukel al Palazzo Pigorelli di Parma sui giovani artisti emergenti dell’Emilia Romagna. Nel 2005 e nel 2006 è fra i finalisti del prestigioso Premio Celeste, curato da Gianluca Marziani. Nel 2007 è invitato a partecipare al Bac, festival delle arti audio-visive di Barcellona.
Nel 2010 tiene il corso di Tecniche e Tecnologia della pittura presso l’Accademia LABA di Rimini.
Dal 2010 collabora con la WerkstattGalerie di Berlino.
Nel 2015 a Bologna e a Berlino è tra gli artisti ospiti di Macrocosmi, mostra organizzata da CUBO, spazio polivalente di Unipol Bologna, dedicato all’arte contemporanea, con cui collabora stabilmente. Nello stesso anno comincia la collaborazione con la Galleria Adiacenze di Bologna
Nel 2016 è chiamato a partecipare al Festival Internazionale della fotografia di Reggio Emilia
Nel 2018 è fra gli artisti selezionati da Massimo Pulini per la terza edizione della Biennale del Disegno di Rimini.
Dal 2014 è consulente creativo per Saraghina Eyewear: si occupa dell’ideazione e della progettazione di tutte le installazioni espositive del brand in fiere italiane ed estere.
Nel 2019 è tra i finalisti del premio internazionale “Swiss original handmade creative project” a cura di Emmentaler Switzerland
Nel 2022 è vincitore del concorso per la celebrazione del decennale di CUBO (museo d’impresa Unipol) con l’opera “DiecialCUBO”
ESPOSIZONI
2002
Galleria Coppedè, Le Pause Del Tempo, Rimini.
2003
Galleria di Santa Croce, Figure Paesaggi Artifici, a cura di Annamaria Bernucci e Fabio Fiori, Cattolica.
2004
Galleria dell’immagine, Moving Portraits, a cura di Ilaria Balena, Rimini.
Galleria Limiti Inchiusi, “Fuori Luogo”, testo in catalogo di Stefano Verri, Campobasso.
Cura la scenografia dello spettacolo teatrale “Anànke” con testi del poeta Stefano Lunedei, teatro Rosaspina, Rimini.2005
Galleria Il Sole Contemporanea, a cura di Gianluca Marziani, Roma.
Ntartgallery, “Nel Caso Vi Interessi L’infinito” a cura di Olivia Spatola, Bologna.
Archivio Di Stato, Mediterraneo D’arte, a cura di Claudio Crescentini. Roma.
Magazzini del Sale, finalista al Premio Celeste, Siena.
Salone Internazionale d’arte, Bencivart Gallery, Colonia.
Mediterraneo D’arte: da Giorgio De Chirico all’era della globalizzazione museo d’arte
dell’ ‘800 E ‘900, Cosenza.
2006
Grafique Art Gallery, a cura di Gianluca Marziani, Bologna.
Grafique Art Gallery – Collettiva Con Antonella Cinelli e Luca Giovagnoli, Bologna.
“Ruote Meraviglianti” – Stellata, Rocca Possente, Galleria Artè – Bondeno, Civica Galleria d’arte moderna e contemporanea. Collettiva Itinerante a cura di Roberto Roda e Patrizio Bodin.
Museo Marino Marini, Finalista Premio Celeste, Firenze.
Palazzo Pigorini “Confini” Collettiva a cura di Vanja Strukelj, Parma.
2007
Galleria Studio.Ra Contemporanea, “Videofusion1”, Collettiva a cura di Gabriele Perretta, Roma.
Galleria Spazioinmostra, “Tag”, Collettiva a cura di Chiara Canali, Milano.
Caffè Letterario, “Aniconics Icon Killers” a cura di Camilla Boemio, Roma.
Grafique Art Gallery, “Signs”, Collettiva a cura di Chiara Argenteri, Bologna.
Kustart, Il Torchio Arte Contemporanea, Bolzano.
Fiera Internazionale d’arte, Il Torchio Arte Contemporanea, Strasburgo.
Galleria Il Sole Contemporanea, Big Small, Roma.
Galleria Il Torchio, “Armiebagagli”, Milano.
Bac Festival, Festival Delle Arti Audio-Visive, Barcellona.
2008
Fabbrica, Rn 7565, a cura di Angelo Grassi, Forli
Grafique Art Gallery, Fil(M) Rouge, a cura di Chiara Argenteri, Bologna.
Museo Internazionale della Caricatura Luigi Magli, Expanded Unreal, a cura di Camilla Boemio, Tolentino.
Arte Fiera Art First, Verona.
2009
Arte Fiera Art First, Verona
Grafique Art Gallery, Outvero, Bologna
Grafique Art Gallery, Rossoblu, Bologna
Mandelli Arte Contemporanea, Centoingiro, a Cura di Sergio Mandelli. Milano
Associazione Culturale Maria Sorgato, Il Mestiere Di Vivere”, Noale (Ve)
Grafique Art Gallery “La Materia Del Segno” a Cura Di Francesca Baboni e Stefano Taddei, Bologna.
2011
Spazio Fumetto, “Wow”, a cura di Fondazione Milano Expo 2015 Milano
2012
Werkstattegalerie, “Lost Identity” Berlino
Galleria Federica Ghizzoni, “Ventiperventi” Milano
2013
Kunstlerquartier Bethanien, Ausstellung Litauischer Zeitgenossicher Kunstler Im Spannungsfeld Mit “Lost Identity” von Stefano Ronci (Italien) Veranstalted Durch Botschaft Der Republik Litaunen in Deutschland Und Der Werkstattgalerie, Berlino
Alte Oberpostdirektion, “In Between” a Cura Di Pascual Jordan. Hamburgo
2014
Werkstattegalerie Presents On Board Of The New “Ms Europa” On The Cruises Between Hongkong And Singapur, a cura di Pascual Jordan.
Set Up, Fiera d’arte contemporanea, Bologna.
2015
Kunsfabrik Am Flutgraben And Atles Postfuhramt West, Macrocosmi, a cura di Pascual Jordan e Petra Dregger e Martina Cavallarin. Berlino
Werkstattegalerie, “Retour De Bologna”, a cura di Pascual Jordan. Berlino
Spazio Cubo, Unipol, “Macrocosmi” a Cura di Pascual Jordan e Martina Cavallarin. Bologna.
2016
Festival Internazionale della fotografia- Chiesa dei Ss Carlo e Agata- Heav•En a cura di Manuel Portioli, Helene Forde E Meng Yuan. Reggio Emilia
2017
Galleria Gollini, Bianco Nero, Imola
Galleria Augeo Art Space, Cartello Rimini P’arte, a cura di Augeo Art Space, Rimini.
Galleria Adiacenze (Bologna) in collaborazione con Gallerie Koma (Mons, Belgio), Reliquarie, a Cura di Adiacenze e Galleria Koma, Bologna
2018
Museo Magi ’900 “Reliquaire” a cura di Galleria Adiacenze in collaborazione con Koma Gallery, Pieve Di Cento (Bo)
Casa della Cultura Italo Calvino in collaborazione con Galleria Adiacenze Ramram Calderara Di Reno (Bo)
Biennale del Disegno, Cantiere Disegno, a cura di Massimo Pulini, Museo della Città di Rimini.
Galleria Augeo Art Space in collaborazione con Galleria 56 “Sironi e il contemporaneo” a cura di Augeo Art Space e Galleria56, Rimini.
2019
Finalista premio “Swiss Original Handmade Creative Project” a cura di Massimo Bruto Randone Overstudio, Milano
Artew Fiera Forlì, Galleria Luca Zamagni, Forlì
Arte Fiera Padova, Galleria Luca Zamagni, Padova
Museo della Città di Rimini- Ala Nuova, “B- Archive”, A Cura Di Alessandra Bigi Lotti e Franco Pozzi Rimini (Rn)
Galleria Gollini, “Id”, a cura di Gigi Foschini, Imola (Bo)
Unipol Milano, “Take Care”, in mostra il patrimonio del gruppo Unipol a cura di Ilaria Bignotti e Spazio Cubo Unipol, Milano
2021
Lucca Art Fair, Galleria Zamagni, Lucca
2021
Arte Padova Galleria Zamagni, Padova
2022
Unfair Galleria Zamagni, Milano
2023
“Confini” – Personale Galleria Zamagni Rimini a cura di Ilaria Bignotti.
BAF- Bergamo arte fiera Galleria Zamagni, Bergamo
Tratto da “Espoarte” testo di presentazione di “outsider” testo di Alice Zannoni
La trasformazione fa la materia
Le opere di Stefano Ronci sono espressione del genius loci romagnolo in cui il carattere gioviale, gaudente, autentico, un po’ malizioso e irriverente incontra la capacità innata di saper costruire qualcosa con niente. Lontano dall’immaginario pop del litorale, il lavoro di Stefano Ronci si presenta animato dallo stesso aspetto ludico, ma con un divertissement tutt’altro che frivolo. Quelle di Ronci sono opere visivamente piacevoli, esteticamente raffinate e giocate su una composizione rigorosa in cui la materia, qualsiasi essa sia, si esibisce come esito di un processo di trasformazione che è parte integrante del lavoro stesso.
Questo aspetto fa di Ronci un artista concettuale dove il termine non si coniuga strettamente con le definizioni da manuale, ma comunque ne inquadra bene la poetica in un ambito in cui l’opera è il risultato di un pensiero “puro” che non svela il senso della vita, non trasuda interpretazioni esistenziali, critiche al presente, messaggi sociali o politici. Qui non c’è razionalmente la volontà di un’analisi epistemologica e ciò colloca il lavoro sopra ogni cosa perché la ricerca artistica è volta alla sperimentazione della materia e al suo processo di trasformazione dal punto di vista tecnico, formale e semantico.
Penso al ciclo Trip (2015) in cui l’opera è costituita dalla sovrapposizione di retine realizzate stendendo su fogli di pluriball la resina che, una volta asciutta ed estrusa, diventa un film plastico e al conseguente ciclo Sudario (2015) che è ciò che rimane del colore sulla superficie dell’imballo in cui le bolle d’aria assieme al caso realizzano composizioni astratte.
Come non citare Resti (2018) in cui ad avere riabilitazione sono i trucioli delle matite temperate che, pur nella ripetizione sempre uguale del gesto che li genera, producono effetti diversi e l’opera Losanghe (2017) realizzata piegando maniacalmente gli scarti delle gelatine teatrali che divengono suggestione di colore organizzato in geometrie.
Per Ronci ogni cosa può essere interessante, l’artista non preclude la possibilità di esistenza artistica a nessun materiale: pittura, scultura, installazioni, video sono i mezzi di espressione per la sua sfida a ricollocare le “cose” nel mondo con nuova dignità estetica.